Chi ben comincia…

The Last Good Day of the Year – YouTube.

Mi sono svegliato quasi alle 3 del pomeriggio. Più che per i bagordi di ieri sera, per colpa di un’influenza fastidiosa e imprevista, che mi scombina tutti i progetti giornalieri. Ma voglio intepretarla come un segnale: il 2013 sarà l’anno in cui fregarsene spudoratamente di programmi e pianificazioni varie, vivendo molto più alla giornata ed evitando così di essere sopraffatto dall’ansia da buoni propositi che mi coglie in genere il 1 Gennaio. Perciò, oltre al calendario 2012 avrei quasi voglia di bruciare anche la mia nuova agendina rosso fuoco e l’idea di molti ipotetici “farò” (l’abbonamento in palestra, più attenzione a quello che dico/scrivo, felici le persone che mi circondano) che stavolta rimarranno tali senza riuscire a farmi sentire troppo in colpa. Mentre la mia amica fraterna Loredana gira per casa mia canticchiando e ballando questa canzone (video allegato), dal titolo “l’ultima buona giornata dell’anno”, così romanticamente poco azzeccato oggi da sembrarmi perfetto. Auguri.

Il terrore dell’inizio

Un altro blog. Ce n’era proprio bisogno? Ovviamente no, sarebbe la risposta più giusta per la maggioranza degli utenti del web. Per tutti, in sostanza, o quasi. Perché invece c’è chi necessita della libertà di questo spazio: me stesso. E’ una premessa esplicitamente egoistica, me ne rendo conto. Però va sottolineata, sin dal principio. Perché questo blog vede la luce solo grazie alla personalissima esigenza di dare finalmente corpo a tutti quei pensieri che il mio corpo (o meglio, la mia testa) riesce a malapena a contenere. E che neppure la mia pagina Facebook – strettamente riservata agli amici intimi – probabilmente sopporta più (di Twitter poi non parliamo, 140 caratteri io li esaurisco in 7 secondi netti). Insomma, qui troverete soltanto le più dirette considerazioni del sottoscritto, spesso ironiche o brutalmente sincere, spero comunque sempre interessanti, su tutto ciò che ruota intorno alle mia vita con le sue grandi passioni (in primis, la moda), che di volta in volta riterrò sia il caso di postare. Ed è proprio qui che entrate in scena voi: voi che mi auguro vogliate condividere, commentare, perfino criticare o disprezzare (andateci piano, mi altero facilmente…scherzo…non troppo) quanto scriverò e pubblicherò. Non so dove mi condurrà questo esperimento, né quanto durerà. Magari tra un mese la mia proverbiale pigrizia avrà preso il sopravvento e mi sarò già annoiato di questo attrezzo. O forse rimarrò talmente offeso dalla penuria di commenti e di visitatori che, amareggiato, tornerò a riempire pagine di diari da lasciare ai nipoti (e che neanche loro leggeranno). Però adesso sono qui, ansioso di cominciare. Cercando di evitare di concludere questo primo post con la banalità di una frase del tipo “e chi mi ama, mi segua”. Semmai il contrario: seguitemi, e forse, col tempo, mi amerete.