Dieci giorni ovviamente non sono sufficienti per un bilancio. Per una prima impressione invece possono bastare: avere un blog ti cambia la vita. In meglio, c’è bisogno di chiederlo? Fino al 19 Dicembre, data del mio primo post, non avrei mai sospettato che questo piccolo progetto avrebbe completamente stravolto le mie abitudini più che consolidate. Già passo gran parte della giornata al pc, mi dicevo, cosa mai potrà accadere di tanto diverso. Che adesso ci trascorro anche le notti, per esempio. Dormendo in media 4 ore. E male, dato che il prolungato dialogo con lo schermo ti regala tutt’altro che sonni piacevoli. Senza parlare di quell’evidente peggioramento della vista, ma, perchè lamentarsi, propriamente un’aquila non lo sono mai stato. In compenso, i rapporti con le persone circostanti si sono fatti più distesi. La mia dolce metà, tanto per cominciare, per la prima volta in quasi vent’anni di relazione minaccia di lasciarmi sul serio. O di sottrarmi il computer (che devo ancora finire di pagare) per abbandonarlo in strada, così che il traffico, ma più probabilmente un trattore, visto il posto sperduto in cui viviamo, possa schiacciarlo. “Non puoi trovarti un amante come fanno tutti?” “Non saprei. Posso?” ci siamo detti amorevolmente proprio l’altro giorno. I miei invece l’hanno presa benissimo. Mio padre ha avuto un piccolo scompenso cardiaco. No, i due eventi non possono essere collegati, continuo a ripetermi, ma chissà perchè, senza troppa convinzione. Però volete mettere la soddisfazione di quando ti dicono con entusiasmo di leggerti, di seguirti, di aspettare con ansia i tuoi nuovi racconti. In realtà non è mai successo. Ma parole affettuose e gratificanti in questi primi giorni mi sono state dette in più occasioni. Con le quali concludo, così da farvi apprezzare e condividere fino in fondo l’immensa gioia di diventare finalmente un blogger.
- Perché sul tuo profilo c’è scritto che hai solo 29 anni?
- Già che c’eri, nella foto, potevi togliere le rughe dalla fronte con photoshop.
- Ho visto il tuo blog, carino. Però non l’ho mica letto.
- Sì, ok Guasti, ma perchè Tempi?
- Certo che ti ho letto, il primo giorno. Perchè, hai scritto altro?
- Ma dai, anche tu un blog. Conosco un sacco di gente che l’ha fatto. L’hanno chiuso tutti, dopo poco tempo.
- E quanti visitatori hai? E un vero blog, quanti ne ha?
- Ma ti pagano? No? E perché lo fai?
- Ah, ma Guasti quindi è il tuo cognome. Io pensavo il soprannome. Allora ti ci posso chiamare.
- Ma lasciare solo gli occhi nella foto? C’è troppo naso.
- Dunque avevi già scritto sul web. Niente di importante, immagino.
- Un tuo blog? Si vede che non hai nient’altro da fare.
- Su Facebook ti seguo meglio. Scrivi meno.
- Ah e di cosa scrivi? Capisco: cazzate, insomma.
- Quindi si dice “blog”, non “blob”. E un “blob” allora cos’è?