Questa è una storia che si svolge secondo un copione più vicino alla trama di una fiction o di un romanzo rosa che alla realtà. La storia di un campione nazionale di atletica leggera, un promessa dello sport, che un incontro fortunato ed alchemico trasforma in uno dei maggiori protagonisti del prêt – à – portér mondiale. Una storia in cui ricorre spesso, come un amuleto, una lettera fortunata, la M. M come maglia, vera anima delle loro creazioni, stravolta, reinterpretata, resa ogni volta superba grazie alla perizia artigianale celata dietro alla preziosità di lavorazioni. M come mix di colori, un’infinità di gradazioni diverse, fuse come per magia in combinazioni sempre originali, imprevedibili, poste fianco a fianco per colpire lo sguardo con la stessa intensità cromatica di una tela pointilliste. M come moda, che cavalcano con l’unicità del loro stile da quasi sessant’anni, senza scossoni o tentennamenti, ma imponendo una visione di eleganza e soprattutto un gusto ben precisi, assolutamente innovativi, lontani dalla schematica ripetitività dietro cui spesso si arroccano i mostri sacri del mestiere. M come Missoni, la compatta famiglia di stilisti – artisti – imprenditori, chiave di volta di un successo straordinariamente duraturo, perché al di là delle leggi effimere di un settore pronto a idolatrare o distruggere il talento di un creatore nel giro di una stagione. Tutto inizia nel 1953, anno del matrimonio tra Ottavio e Rosita, data in cui vede la luce il primissimo laboratorio di maglieria fondato dai due, più simile in realtà al clima informale, da “bottega” sartoriale, che alla piccola industria. Ci sono davvero tutte le premesse per un ingresso in grande stile nel mondo della moda: dopo i primi successi commerciali di capi dalla sbalorditiva vivacità di fantasie e di colori, della cui carica rivoluzionaria si accorgono ben presto le più importanti boutiques milanesi, nel 1967 finalmente il debutto a Firenze a Palazzo Pitti. Da qui ha inizio l’ascesa inarrestabile dei Missoni, che divengono in brevissimo tempo sinonimo di creazioni in cui il disegno e la forza della cromia prevalgono sull’esuberanza di linee. Fattore che, unito all’inesauribile inventiva con la quale realizzano e mescolano i motivi decorativi dei loro abiti, fantasie disparate, quadri e zig – zag, linee ondulate e pois – sottilmente evocative delle tradizioni folkloristiche dell’Africa o dell’America meridionale – costituisce la formula vincente dello stile Missoni, in grado di attraversare, inossidabile, oltre mezzo secolo di moda. Nel 2013, l’annus horribilis: il 4 Gennaio, Vittorio, il primogenito della coppia, scompare, a bordo di un aereo in volo tra l’arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela. Due giorni fa la morte di Ottavio Missoni, il fondatore, novantadue anni compiuti lo scorso Aprile. Due tragici avvenimenti che gettano di colpo un’ombra cupa e dolorosa sulla luminosità della loro storia, destinata comunque a continuare.
Immaginavo che scrivessi un post su Missoni: visto come ti conosco bene?
E questa volta non ero proprio impreparata… Piano piano supererò il maestro ………. Un abbraccio
Il fatto è che, oltre a conoscermi bene, sono estremamente prevedibile, e un filino monotematico…quando si tratta di moda poi…visto che allora non sei restìa a seguirmi quando si tratta di “abitini”? Un bacione e grazie, ancora una volta
e io che pensavo che il 2012 fosse un anno da dimenticare…..
Annus Horribilis in decade malefica
in stolto secolo
osceno e pavido
Grondante sangue e vacuo di promesse
S’attardano ombre
Le parole confondono
Si separano sponde
Coltivano incendi
Cure imposte e subite
Da sembianze smarrite
Sotto sguardi accecati
Tra pochezze infinite
Ecco le novità
Il cielo scudo labile e tenue
Ammalia il vuoto il nulla seduce
Avanza il lato oscuro, s’alza s’innalza abbaglia
Mi ruba gli occhi ed ero cieco già
Conosco le parole
Dette scritte scandite
Tenerezze stupite
E tensioni impazzite
Tendono al grande bang
Tendono al grande bang
E tutto tende al grande BANG
uno sprazzo di gioia di Giovanni Lindo che sembra apocalitticamente adattabile a quello che ci sta succedendo attorno… (forma e sostanza CSI).
Ma che regaloni ti faccio?!?! leggi il testo con una particolare attenzione alle dentali e il ritmo sarà con te…
ieri sera invece sono tornato a Bologna, dal momento che due moldave hanno distrutto l’auto di Davide mentre era parcheggiata, al negozio di stoffe che ti avevo detto per ritirare la copertura delle casse dell’Audiob e ho comprato 6 metri di juta grezzzzzzisssssima da pittura (che non dipingerò mai perchè non ho tempo o energie) a 29€ (in negozio belle arti avrei comprato della stessa 70 cm) e ho visto decine di stoffe che potrebbe usare la Bea e poi è entrata una ragazzina minuta che si è comprata delle stoffe elasticizzate metallizzate fuxia e verde acido e in mezzo a tutti quei colori per un attimo ogni tristezza è sparita…
sì dai parlate di abitini che, anche se l’argomento mi è vagamente avulso, sarà meglio…
E, ma così mi alzi enormemente il livello culturale di questo blog, che, come vedi (essendo tra i pochi e fedelissimi commentatori) viaggia sempre sul medio-superficiale andante (dal momento che la mia attenzione sempre lì sulle stesse cose ricade)! Apprezzo comunque i tuoi regali e i tuoi tentativi di acculturamento, anche musicale del sottoscritto…un giorno daranno i loro frutti…non oggi Guarda che se poi mi continui a promuovere questo negozio di stoffe, io, che convivo con un laboratorio da operaio cinese in casa, dovrò per forza farci una scappata…non certo per me…l’argomento poi, bugiardo, non ti è così avulso…sempre di arte si tratta, don’t you think so?