Reduce da un mini tour de force, in cui ero riuscito ad incastrare, in poco meno di 24 ore, una visita improvvisata al mio paese natìo, comprensiva di passeggiata al mare, saluto e cena a sbafo dai miei, una bevuta e due chiacchiere con la mia amica Loredana (divenute, velocemente, ben più di una bevuta e ben più di due chiacchiere), ma soprattutto 300 km di strada, da solo, sotto una pioggia ininterrotta, tornavo finalmente a casa. Ad accogliermi il caloroso saluto del mio amore “Allora domani andiamo a Vicenza?!” “Cioè, avrei potuto dormire direttamente in auto?!” “Dai, andiamo con Gabriella, poi me l’avevi promesso. Anche a Valentina!”. Già, gliel’avevo promesso. Gabriella, per fortuna, è la sua collega che l’indomani si sarebbe sobbarcata le 3 ore di guida che separano Vicenza da Firenze. Valentina invece è la “madrina” di questo blog. Colei a cui sono ricorso, sopportandosi buona parte dei miei piagnistei, quando mi sono scontrato con parole allora misteriose, come WordPress, hosting, plugin, nel tentativo di ritagliarmi questo mio spazio online. Valentina, nella vita, crea bellissime bambole completamente handmade, dall’aspetto tenero e dal nome mitologico, Pandora, (http://www.pandoracreazioni.it/ http://www.pandoracreazioni-ilblog.it/ foto allegata) resistenti perfino alle botte e ai morsi di mia nipote di un anno (già testate). Si trovava a Vicenza, per aver vinto un concorso su internet, ad esporre le sue creazioni alla mostra – atelier della manualità creativa Abilmente (http://www.abilmente.org/nqcontent.cfm?a_id=1764) conclusasi proprio ieri. Ora, portare me, che ho il senso pratico di un invertebrato, a una fiera del genere, è come invitare Brigitte Bardot a una battuta di caccia al cinghiale. Ma ormai era troppo tardi per riuscire a svincolarsi dalla mia doppia promessa. Irrimedi – abilmente.
Tralasciando le prodezze al volante di Gabriella, che smentiscono il luogo comune delle donne imbranate alla guida ma confermano invece la loro capacità di fare più cose in contemporanea, facevamo il nostro ingresso trionfale alla mostra. Tre padiglioni enormi e labirintici, deputati ad illustrare in decine di stand, ogni tecnica, anche la più impensabile, del vasto mondo del “fai da te”, dal patchwork al tricot, passando per migliaia di tipi di decorazione d’interni, e poi i bijoux, il cake – design, il punto a croce, e un’infinità di altri mondi paralleli, a me sconosciuti. Tutti presi d’assalto da plotoni di signore, d’ogni età, provenienza e look, scatenatissime e agguerrite, spesso armate di trolley in cui ammassare i numerosi e voluminosi acquisti. Perché se c’è una cosa che salta subito all’occhio è la maggioranza femminile schiacciante: pochi gli uomini, ancor meno quelli che appaiono motivati. Gli altri, di sicuro accompagnatori, hanno l’aria spaesata e rassegnata, e talvolta si abbandonano ai lati degli stand a gesti di trattenuta disperazione, la testa tra le mani, lo sguardo fisso in alto, o interrogativo in basso, verso i sacchetti che trascinano, tentando inutilmente di intuirne il contenuto. Anche di bagni per uomini sembra non ce ne sia traccia, mentre, quelli per signore, sono ben segnalati, ovunque, da enormi cartelli in cui continuavo a sbattere. “Dovrò far pipì in mezzo ai gomitoli o ai bottoni” temevo, fino a che Valentina, forse leggendomi nel pensiero, mi ha accompagnato nell’unico bagno con la minuscola insegna “Men”, piuttosto nascosta. Ho però imparato un sacco di cose interessanti: come ottenere uno zerbino per acquaio da una busta di plastica tagliata a strisce, per esempio, o che per lavorare una borsa di fettuccia ci vuole l’uncinetto numero 9, tozzo quanto il mio dito mignolo; che esiste la cera in petali, la cui utilità non mi è ancora molto chiara, e una serie di riviste dai nomi suggestivi come “Cucire semplice” “Stencil e trapunte” “La lana cardata”. Ho girovagato, frastornato dalle potenti gomitate ricevute, tra polveri glitter e manici di borse, timbri e cartamodelli, merletti antichi e originali dimostrazioni di decoupage, tenute da signore rassicuranti come una zia ma microfonate come Madonna in tour. “Ti sei divertito?” mi chiede infine la mia dolce metà “Tantissimo” rispondo, quasi sincero. “Bene. Quindi a Ottobre torniamo!” Irrevoc – abilmente.
a parte il fatto che appena ha visto questa pagina Giulia è partita con un Pippi Pippi Pippi, che ora mi toccherà mettere il dvd … non la scampate, a ottobre vengo pure io !!!! (e mi porto il trolley)
Hai visto che bella la Pippi della foto? Toccherà prenderla anche a Giulia…per Ottobre stiamo già organizzando…io in realtà, sto già cercando una scusa valida…;)
Mi hai fatto morire dal ridere…. Potevate portare anche a me pero’…
Anche se la mia presenza ad una fiera come quella di Vicenza era pari alla presenza di un elefante su una pista da ballo….: Sono donna, è vero, (oggi ho dei dubbi anche su questo..) ma non so fare assolutamente niente: niente uncinetto, niente ferri, niente cucito, per non parlare poi di altre cose ancora più complicate…
Creatività zero. Avrò altre doti? Quando lo scoprirò, te lo dirò immediata-mente…
Per il momento un abbraccio….
A Ottobre allora vieni anche tu…e fai compagnia a me, che mi aggiravo lì dentro senza motivo né scopo…magari poi scoprirai di possedere anche qualche talento, chi lo sa…di sicuro, quello di farmi sempre felice! Un bacione
io ti adoro
come ti ho detto su fb il post rende perfettamente e GRAZIE per avermi messo in mezzo ma soprattutto per il ruolo da madrina!!!
L O V E
Ma GRAZIE a te, per la giornata “particolare” e per il tuo ruolo qua sopra, più da “madre adottiva” che da madrina, ma suona più figo così, no? A Ottobre, saremo tantissimi
saranno i 45 appena arrivati ma mi hai fatto tenerezza, ti immagino ciondolante in una bolgia di assatanate che ti sgomitano per suggere lacrime di saggezza e senso pratico dalle situazioni della mostra.
la tenerezza lascia a tratti lo spazio all’empatia perciò
1 – mal di schiena: rende impossibile star in piedi per troppo tempo, impossibile verificare l’effettiva veridicità
2 – gastrite: il vecchio mal di stomaco non tradisce mai
3 – orchite: “ohi ohi non farmi strusciare l’inguine o son stelle!”
4 – litigata bestiale due giorni prima: il soggetto della piece facile da trovare e facile da sviluppare, successivo muso: circa 5 – 6 ore: fatto!
5 – sviluppare sguardo da gatto di shreck: difficilotto ma se ci riesci hai davanti una vita di successi.
indubit – abilmente
Ehm, ecco, per cominciare, cof…cof…è già stato il tuo compleanno e me ne sono dimenticato??? Oh quand’era??? AUGURI…ora 6 ufficialmente coetaneo di Carlà…grazie anche per il senso di empatia e per la lista, molto divertente, di malesseri…non faresti prima a venire a farmi compagnia a Ottobre, eh eh???
see così se battiamo la testa e ci rincitrulliamo va a finire che passiamo la vecchiaia a fare borsette per trans con le fettucce fucsia sparlando di amici e non su una sedia a dondolo….
brrrrr solo all’idea mi vengono i brividi….
e nessun bicchiere scolpito nel ghiaccio ripieno di alcolici mentolati!!!!!!!
oggi stesso sono un essere da profezia arcana e radicalscickatastrofica: 45 anni sul 45° parallelo… sta per finire il mondo, tremate!!!!
Allora è oggi…non so perché, ero convinto la prossima settimana…AUGURONI, di nuovo…pensa bello invece invecchiare con l’uncinetto in mano, a creare orrori che non indosserà mai nessuno, e ad ammorbarci a vicenda con le chiacchiere sulle nostre amicizie bislacche…io mi ci vedo tanto!!!