L’episodio scatenante, che ha messo in moto la mia testolina già abbastanza incapace di sedare, anche di notte, i propri mille pensieri superflui, è stata l’inaspettata accoglienza al lavoro, qualche giorno di fa, da parte di Valentina, la mia tutor 27enne con una criticabile passione per Leonardo Di Caprio e un intenso sguardo fotogenico, da diva del muto; una collega, tra l’altro, che mi è impossibile detestare, fosse anche per la sua giovane avvenenza, perché, oltre ad essere estremamente competente, si dimostra anche estremamente gentile col sottoscritto (del resto, come potrebbe non esserlo?). Ebbene, la fanciulla, con un incantevole accento bolognese, che le affiora riconoscibile nel sibilo che accompagna le sue doppie “s”, mi trascina, appena metto piede in ufficio, davanti allo schermo del suo pc, dove inorridisco al cospetto dell’immagine che ha scovato e che mi mostra con fierezza, quella di un oggetto pensato come eventuale ed ironico (spero) regalo di Natale, aggiungendo “Guarda qua! Non è bellissimo?”: un costume da renna, con tanto di paio di corna belle svettanti, tutte realizzate in panno rosso. Ora, premesso che dubito esista chi non si porrebbe quelle due domandine in più nel ricevere e scartare non solo un obbrobrio simile, ma anche un misero portachiavi o altri inutili gingilli di tale forma, perfino semplicemente decorati con un cervide (che, lo sappiamo bene, non è mai stato proprio un simbolo di fedeltà), la domanda bislacca che mi ronza da allora in mente è: perché con l’approssimarsi delle feste, e quindi di tutti gli annessi e connessi, diventiamo più indulgenti al kitsch, e quasi soverchiati dall’atmosfera gaudente del Natale smarriamo buongusto e senso critico, che si concretizzano altresì in sfacciate porcherie da impacchettare e donare? Per tale, forse ingiustificabile, ragione mi permetto perciò di allegare qui la mia puntuale e semiseria lista di suggerimenti da seguire, quasi alla lettera, se siete ancora alle prese con la necessaria quanto scocciante parentesi dei regali da acquistare:
Per lui: bocciati, senza possibilità di appello dunque, animaletti di ogni sorta, renne e co., (che faranno sì tanto clima natalizio, ma che non sono consigliabili a meno che il lui in questione non sia vostro figlio undicenne da accompagnare per mano alla recita scolastica) per quanto simpaticamente campeggianti su maglioncini o accessori di ogni sorta. Se proprio siete propense/i all’acquisto di un capo di abbigliamento maschile, puntate su di un golf o un cardigan (meglio) a tinta unita, evitando però con accuratezza il rosso fuoco, colore troppo affine alla nota mise di Babbo Natale e irrimediabilmente sdoganato, pochi giorni or sono, dal nostro premier in persona (se l’avete già comprato, portatelo indietro, siete ancora in tempo). Approfittate anche del fatto che sia stato decretato come colore dell’anno 2015 il Marsala (foto allegata), un tono caldo e brillante che richiama appunto i riflessi del celebre vino liquoroso, assolutamente démodé fino a poco fa, quando ancora lo chiamavamo “vinaccia”, ma come si sa, basta azzeccare il nome giusto, et voilà, anche la nuance più disprezzata diventa miracolosamente di tendenza. Ah dimenticavo: in alternativa all’abbigliamento, provate con la tecnologia, scommettendo anche voi ad esempio sul drone, quel marchingegno diabolico che permette sensazionali riprese dall’alto. Questo anche nel caso il vostro lui sia notoriamente incapace di realizzare un solo scatto a fuoco perfino col proprio cellulare (e voi continuate a mortificarlo, facendoglielo notare spesso): ma come ogni volta succede quando un uomo si trova ad avere un telecomando in mano, da un qualsiasi apparecchio tv alla rimpianta macchinina che aveva da bambino, nient’altro purtroppo è così in grado di farlo sentire, ancora oggi, ai limiti dell’onnipotenza.
Per lei: niente di più semplice, basta fare attenzione e saper ascoltare. Perché ogni donna che si rispetti ha già pianificato con spaventoso scrupolo, degno di uno stratega militare, quella passeggiata apparentemente casuale in cui vi coinvolgerà (“amore, mi accompagneresti in centro, ho dimenticato di fissare l’appuntamento per le unghie?”) organizzata invece col proposito di mostrarvi, in una o più vetrine, qual è con esattezza scientifica quel paio di scarpe o quella borsa che si aspetta di ricevere sotto l’albero, fingendo poi, al momento opportuno, tutto il suo enorme e falso stupore. E badate bene, non si accontenterà di una borsa simile o di tutte le altre calzature che tenterete di acquistare, vorrà proprio ciò che vi aveva suggerito allora, quando vi aveva buttato lì con nonchalance due paroline per sorvolare sul prezzo spropositato dell’oggetto dei desideri (“hai visto che sogno quelle décolleté? E poi, solo 399 euro, praticamente regalate!), mente voi, in quel preciso momento, vi eravate distratti con l’immancabile sms di aggiornamento sulla formazione della partita in programma, o stavate fissando, di soppiatto, le chiappe della tipa passata lì accanto sul marciapiede. Evitate comunque di ripiegare, in extremis, su di un capo di abbigliamento intimo, tanto, in materia, è appurato, avete gusti diametralmente opposti, cari lettori uomini, che al riguardo vi vengono solo in mente i bustier strizzatette indossati dalle modelle di Victoria’s Secret o i più spericolati indumenti di Sasha Grey. (Doverosa parentesi: amiche mie, so che quest’ultimo nome alle vostre orecchie potrebbe suonare forse sconosciuto. A quelle del vostro compagno, vi assicuro, proprio no. Fate perciò questo piccolo test, poi riferitemi: chiedetegli direttamente se abbia mai sentito parlare, così, per caso, della tizia citata: al 99% balbetterà un no, deglutirà, arrossirà. Tutti indizi che sta mentendo spudoratamente, come ormai ben sapete. Poi andate su internet e cercate biografia e immagini della fanciulla: vi sarà chiaro anche il perché della sua menzogna). Evitate soprattutto di tamponare l’assenza del regalo perfetto, chiesto in anticipo ma non afferrato, con l’acquisto di un utensile da cucina, che so, una padella antiaderente o degli stampi da forno, anche se ne ricordate la diffusa presenza nel suo programma tv preferito: il gesto potrebbe purtroppo sembrare un, poco gradito, invito a rimanersene dietro ai fornelli per le feste. Vi concedo, al limite, di tentare con un coltello da panettone, oggetto più ricercato, più in sintonia con l’intero periodo in questione e soprattutto meno affilato. Anche perché, non so se ne siete al corrente, proprio a Natale paiono aumentare gli incidenti domestici e, guarda caso, il numero di feriti con le posate più varie: credete sia davvero solo per i lunghi preparativi del cenone?
viva il vinaccia, da sempre uno dei miei colori preferiti!!!
il natale è un po’ come la gag di Corrado Guzzanti sulla casa delle libertà
https://www.youtube.com/watch?v=f3Ta936Ok5U
o come il Cossiga di avanzi al quale scappava l’esternazione…
per tutto l’anno cerchiamo di fare quelli serii, quelli che si danno un tono e che non devono chiedere mai.
poi arriva il solstizio invernale e il buio più lungo dell’anno prende possesso della parte inibitoria del nostro cervello sfociando nella zarragine più nera, anzi rossa, viste le occorrenze….
la minima concessione al cattivo gusto che ci concediamo al sopraggiungere di halloween, lievita fino all’immacolata per esplodere negli ultimi fatidici giorni di avvento, come palla di neve che rotola sulla china innevata, sfociando in una slavina di perversione dove sadismo, mascherato da bontà, la fa da padrone.
ps. io personalmente 30 kg fa stavo benissimo in rosso, bello, è ora che richiamo un po’ il Babbo, ma solo per la barba bianca, ehhh!!!
In effetti, il tutto potrebbe dipendere dalla (intuile?) volontà di apparire seri e integerrimi gran parte dell’anno…poi, provato a resistete, più o meno bene per una decina di mesi, al primo sentore di Jingle Bells captato nell’aria eccoci li pronti a tradurre la tamarraggine repressa per lungo tempo in tutti gli orrendi spunti che ci elargiscono le festività: dall’abbigliamento, mai così denso di intuizioni trash come in questo periodo, ai milioni di ridicoli addobbi che pare obbligatorio mettere ovunque (a tal proposito, hai visto le palle da barba? http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/11/foto/barbe_natale_hipster-102618643/1/#1 …no, perché se già mi hai scartato una tenuta vermiglia perché temevi di dover far da sfondo a migliaia di foto con bambini in lacrime, un’alternativa per mettere a disposizione quella peluria bianca sul tuo viso alla magica atmosfera natalizia c’è!) sì, il Marsala o ‘vinaccia’ non mi dispiace, ho sempre però amato di più il bordeaux (e questo sembra quasi un parere da sommelier).
Non credo che Lorenzo avrebbe partecipato alla recita scolastica con vestiti in tema natalizio, ma è sempre stato antipatico, e sicuramente dipenderà da questo….. Per il resto ci hai azzeccato in pieno…. Domenica scorsa ho fatto un giro in centro con Gabriele, e due e tre volte mi sono entusiasmata per un oggetto. Non credo mi abbia ascoltato, ma ti saprò dire… Peccato che abbia già acquistato quasi tutti i miei pensierini di Natale, tra un anno ti chiamo per avere qualche idea…, ed a proposito, a me il color marsala “un mi garba…”, mi garba invece il tuo modo di scrivere divertente ed esilarante…
Grazie carissima, diciamo che in materia di colori, probabilmente, mi sei più incline al “viola”, per ovvi motivi patriottici, di fede calcistica! le recite di Natale le ho sempre odiate anche io, quelle occasioni in cui ci toccava appunto indossare costumi rossi perché facevano tanto clima, e finivamo tutti per assomigliare a un’insalata di ravanelli! e se Gabriele ti sorprendesse invece proprio con un regalo che ha fatto finta di non cogliere? fammi sapere, e salutamelo tanto…e un abbraccione, naturalmente, anche a te!
Ale,se vai dai cinesi,per dieci euri ti danno un’asticella -porta-IPhone che è in grado di permettere selfies a quattro,a cinque a sei…una ganzata!E grazie,come sempre della tua intelligenza e della tua ironia! <3 <3 <3
Ma grazie a te dei tuoi commenti e della tua graditissima presenza qui sopra…e del consiglio per l’eventuale regalo, ci sta che me lo rivenda davvero…sperando che invece non me l’abbia acquistato nessuno…no, perché non sono un grande amante dei selfie (ne vedi mai di miei sulle mie pagine?), mi accentuano le zampe di galline…forse in 4, 5, 6…suona un po’ come un’ammucchiata, ma forse vale la pena tentare bacio immenso