Da grande farò…

Luca Parmitano guitar solo – YouTube.

Dividere da (molti) anni la tua vita, e di conseguenza la tua casa, con una persona capace di disegnare, scolpire, dipingere, che crea e cuce da se’ abiti, borse, bambole, che nel poco tempo libero concesso da un lavoro a tempo pieno e da una nuova iscrizione all’Università si diletta in cucina – riempiendo gli scaffali della nostra dispensa con gustose marmellate e liquori artigianali fatti esclusivamente con le sue mani – nel giardinaggio – salvando le nostre piante dalla fine impietosa a cui andrebbero di sicuro incontro se abbandonate nelle mie mani – nella pesca subacquea (unica eccezione al nostro condiviso spirito antisportivo), ti impone una serie di inevitabili riflessioni. La prima è che per quanto possa tentare di confinare la sua incontenibile vena creativa in precisi spazi domestici – nella fattispecie un’apposita stanza/laboratorio, da cui mi tengo a debita distanza, colma fino al soffitto di tessuti, pennelli e barattoli – quasi ogni giorno mi capita di fare la conoscenza di un nuovo oggetto o di un utensile misterioso, lasciato sbadatamente chissà dove, fino a quel momento mai neppure notato, la cui funzione o utilità non riesco mai a decifrare del tutto senza richiedere poi la necessaria spiegazione. La seconda è che quella beffarda e sadica divinità che regola le leggi di quest’universo - nel caso poi ne esista davvero una – il giorno in cui ha elargito tra gli umani senso pratico, talento e sensibilità artistica, deve avermi per dispetto inviato invece alla fiera dell’inettitudine, lasciando così ad altri, per fortuna poi riacciuffati durante questa esistenza, la possibilità di accappararsi anche della dose teoricamente destinata a me di una qualche riconosciuta capacità.

Scherzi a parte, tanto per fare delle domande alla Carrie di Sex and the City (dai, che di sicuro lo guardavate anche voi) quand’è che ci si scopre in grado di riuscire in qualcosa, di possedere un fuoco sacro o una semplice dote in qualche ambito, quand’è che assecondiamo una strada convinti che sia propria la nostra, escludendone così altre dieci, venti, cento, che forse avremmo potuto ugualmente percorrere? In altre parole: quando decidiamo di abbandonare quello smisurato serbatoio di fantasticherie riempito nell’infanzia (“farò l’astronauta, il veterinario, la ballerina”) per dar luogo invece a un più concreto percorso di costruzione di una specifica identità personale e professionale perchè certi sia quella giusto? Ci pensavo proprio in questi giorni, seguendo, mosso da sincera curiosità, la storia di Luca Parmitano, uno dei pochissimi italiani che poi astronauta lo è diventato davvero, e che da qualche ora si trova in orbita, partito dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, verso la stazione spaziale Iss, dove si tratterà sei mesi, diventando così il nostro primo connazionale a compiere una passeggiata tra le stelle. Rilfettevo sul fatto che Luca ha la mia stessa età (cioè 29 con un po’ di avanzo) la mia stessa evidente calvizie, probabilmente da bambini abbiamo guardato gli stessi cartoni e mangiato le stesse merendine (vuoi vedere che la calvizie dipende da quelle?). Poi però è arrivato il momento delle scelte, dei bivi, di una doverosa formazione, di crescenti opportunità e di meritati traguardi, tutti passi che nel tempo hanno reso lui un personaggio oggi molto in vista e me, vabbè, lasciamo stare. Forse per istinto, intuizione e coraggio, più che per destino, caso o fortuna, credo che ciascuno abbia il dovere di far luce sulla strada che intende attraversare: proprio come Luca ha seguito la sua, lassù, tra i corpi celesti. E a giudicare dal suo assolo di chitarra (video allegato) è stata la mossa migliore.

19 pensieri su “Da grande farò…

  1. E infine…dopo aver finito di leggere ecco il mio primo pensiero; ‘Ed io, cosa devo fare???’ Ovviamente rivolto verso me stessa! Comunque, ancora i miei complimenti per il tuo indiscusso talento…scrivi da Dio!!!

    • Grazie, addirittura, troppo gentile!!! Per quanto riguarda te invece sai bene di avere diverse qualità, oltre a quelle che dimostri nel settore moda, dove ho avuto modo di vederti all’opera, ricordo anche una tua piacevole parentesi televisiva, sbaglio? perciò talento ed eclettismo non ti mancano…ancora grazie e un bacione :)

  2. preposto che sono ancora offeso per l’ironia del figurino e che da molti vengo annoverato tra quelli di riconosciuta capacità, con vicino persone di riconosciuta capacità, in una famiglia di riconosciute capacità, penso che le matrici di tale senso pratico siano da multifattoriali ma principalmente dipendano:
    dalla pigrizia del soggetto (per fare ci vuole voglia di fare)
    dalla curiosità non nozionistica (quando si chiede a cosa serve una cosa bisogna aver voglia di ricordarselo e pensare a cosa ci può servire)
    dalla mancanza di timidezza (bisogna lanciarsi e non aver paura del proverbio “al prim cavagn al’s bruesa” – trad. la prima cesta che facciamo va bruciata – ovvero non essere orgogliosi e accettare i propri errori)
    dalla presenza di qualcuno che puoi guardare lavorare e che sia disposto ad insegnarti
    dalla mancanza di distrazioni (se pensi tutto il giorno a guardare sfilate non farai mai un vestito)
    e di nuovo dalla mancanza di pigrizia!!!
    il senso pratico è come un muscolo, si esercita e si accresce con la frequentazione di quella attività chiamata lavoro…

    • Ma guarda che sul figurino ero sincero, ti ricordo in grande forma, più di altre volte, intendo ;) Ora, rileggendo le tue parole, ne è sbucato fuori un mio fedelissimo ritratto (non vale, sei avvantaggiato dall’aver vissuto anche tu per un breve periodo con me): sono pigro, orgoglioso, distratto, non ascolto e resetto qualsiasi nozione impartita dopo 3 secondi…senso pratico zero, potrei esercitarmi comunque, non vedo come, non mi prende nessuna voglia di creare qualcosa con le mie mani…sarà per la prossima vita…(sul lavoro sorvoliamo, abituato come sono a riciclarmi, dovrei essere in grado di fare tutto, dal saltimbanco al ballerino di flamenco) ;)

      • ti ci vedo bene con le nacchere e la rosa rossa in bocca… poi diciamolo i pantaloncini stretch… ehhh…
        comunque io non volevo fare il tuo ritratto, ma semplicemente ho cercato nel mio vissuto cosa mi ha fatto nascere il sacro fuoco della praticità…
        d’altro canto se sei nato vagabondo non c’è problema, ti vogliamo bene così, quindi non penso che la tua leggerezza sia un vero difetto..
        e poi diciamocelo, chi ti sta vicino può sfogare il proprio estro a pieno con un pubblico adorante, sei di grande soddisfazione!! anzi forse servi più tu di un creativo.. mah.. ;)

        • Seh, il Joaquin Cortès de noantri, magari con parrucchetta lunga che fa sempre macho latino…bah, non sarà stata tua intenzione, ma ne sono venuto fuori descritto in tutti i miei difetti, sarà per quello allora che incarno l’anticreativo per eccellenza? meno male che mi volete bene così, un po’ imbranato, un po’ pr, un po’ vanesio… ;)

  3. Ti capisco benissimo Alessandro.. anch’io vivo da anni con una persona che sa fare tutto: stira benissimo, cucina meravigliosamente, aggiusta tutto dalla lavatrice alla presa elettrica etc etc… Da piccola il mio sogno era diventare una scrittrice e/o una giornalista. Riposta la penna (sono vecchia!) nel cassetto, sono quel che sono.
    Tra i tuoi numerosi pregi spicca sicuramente, e qui mi ripeto, quello di scrivere meravigliosamente bene e di essere una persona altrettanto meravigliosa. Quindi non rammaricarti! E poi non dirmi che volevi andare sei mesi sulla luna? Non c’è il mare, e dopo un po’ deve essere di una noia mortale.. Prova con la chitarra semmai, dai retta a me… Un abbraccio ;-)

    • Vedi quante cose in comune: ci siamo scelti (mica scemi) qualcuno che possa pensare anche praticamente alle nostre esigenze, abbiamo un sogno in comune, quello della scrittura (io ancora non ho mollato, mi spiace l’abbia fatto tu, però qui sopra puoi esercitarti quanto vuoi) e quel che sei, detto fra noi, dovrebbe bastarti perché sei una persona fantastica! Grazie infinite per i tuoi complimenti, sulla luna avrei serie difficoltà, quando mi stacco da terra per salire anche su un ascensore mi vengono le vertigini…avevo anche tentato con la musica, suonavo il sax nella banda paesana…ma no, orecchio zero, non faceva per me! Un abbraccio a te :)

  4. ma come … non eravamo diventati flessibili? me l’avevano raccontata così, me ne ero fatta una ragione… quindi devo scegliere un mestiere?
    ps. se hai voglia e tempo da perdere, visto che ormai l’hai conosciuta anche te, vai a vedere la puntata di peppa pig sulla giornata del talento, tanto per continuare con i miei ps di approfondimento sui tuoi temi ;)

    • Flessibilissimi, che scherzi, però cosa vorremmo/potremmo diventare lo sappiamo benissimo…peccato che la vita (e le bollette) a volte ci costringe ad altre scelte…ho guardato Peppa Pig ieri con Giulia, ma ho ribeccato la puntata del morbillo :/

  5. io avrei cominciato, in una classifica di merito, dalla pesca in apnea!!!
    quanto al seguire la propria strada…mah, essendo antipoetico per definizione, credo che tutto quello che si fa costi una gran fatica -almeno per me è sempre stato così- e che una cosa si arriva a farla bene davvero quando la si è fatta tante tante volte.
    Cavolo, ho rovinato tutto? vabbè elargirò un altro commento grigio come questo fra non meno di 1 anno.

    • Non è vero che sei antipoetico, un po’ cinico e caustico, quello sì…d’accordo sulla fatica e sull’esercizio, più si fa più si sa fare…bisogna vedere se quello che facciamo tante volte all’infinito e che poi ci riesce a meraviglia e ciò che davvero ci rende felici…lo è? :) aspetto un altro tuo commento grigio, quando vuoi, anche prima…

      • ma peppapig è una serie di disegni osceni di piselli… io eviterei di far vedere tutte quelle facce a pisello (tra l’altro rosa per non sbagliarsi) a una bimba ;)

        • su questa interpretazione freudiana di peppa-pig (che forse getta una luce sul suo successo?) devo riflettere bene …

          • Ma io tutte queste allusioni falliche in Peppa Pig non le vedo mica!!? E’ un maiale (perciò rosa) stilizzato, male forse, ma sempre maiale è…

  6. dimenticavo, sex and the city non l’ho mai potuto sopportare per più di 10 sec.