Rock’R² – Official Video – YouTube.
Da creatura totalmente disinteressata al mondo della tecnologia, e di conseguenza assolutamente negata a gestire anche il più elementare congegno elettronico, posso per fortuna contare su un discreto numero di amici che per lavoro, passione, capacità (paragonate alle mie, direi quasi miracolose) al contrario così efficienti nel comprendere al volo il funzionamento di qualsiasi apparecchio, a mio avviso sempre troppo sofisticato, destinato ad apparire ai miei occhi soltanto come l’ennesima e astrusa diavoleria con cui di sicuro mi scontrerò. Persone pazienti e disponibili, a cui ricorro spesso, in drammatiche telefonate o e.mail dal tono supplichevole, ogni volta che il mio pc pare simulare un tragico abbandono (la maggior parte delle volte mai definitivo), ogni volta che il mio smartphone (ebbene sì, ne possiedo uno, ignaro di esser capitato in mani inadeguate) si esibisce in capricci che giudico incomprensibili, ogni volta che alzo arrendevolmente le braccia, tra rabbia e frustrazione, quando un qualsiasi attrezzo di ultima generazione decide, in completa autonomia, di non rispondere più alle mie, seppur banalissime, richieste. Amici preziosi e sensibili, che pur di non farmi sentire un completo idiota di fronte alla rapidità con cui risolvono il problema da me reputato insormontabile, si prodigano in lunghe e dettagliate spiegazioni, così infarcite di parole comprensibili quanto una lingua ugro-finnica, da causare il più delle volte sulla mia faccia una persistente espressione del tipo “se vuoi posso anche annuire, ma non ho davvero idea di ciò che stai dicendo!”. Gente premurosa che poi, annichilita e scoraggiata dal mio prolungato mutismo e dal mio visibile smarrimento, tenta la tattica del “proverò allora a semplificartelo come farei con mio figlio di 7 anni”, un po’ come succede quelle rare volte che decido di presentarmi dal mio dentista (che poi, sarebbe anche mio cognato) e lui carinamente mi chiarisce ogni sua minima azione, mentre io preferirei limitarmi a spalancare la bocca, senza dover per forza compiere lo sforzo di capire cosa vada combinando lì dentro. E succede anche che a causa di questi esseri magnifici e indispensabili al blogger, o meglio, per saldare il debito di riconoscenza che nutro nei loro confronti e per dare corpo a tutta la mia ammirazione nel sapersi destreggiare su un terreno in cui mi muoverò sempre con enorme difficoltà, decida di vincere le mie titubanze di incorreggibile tecnosauro andando alla ricerca, in rete, di un pensiero carino che possano di certo apprezzare. Ragione per cui, proprio oggi, faccio la gradita conoscenza di Rock’R 2 (video allegato) un curioso gadget in vendita esclusiva sul sito dell’azienda di telefonia francese Orange (http://www.orange.fr/), la cui simpatica forma, a prima vista, ricorda quella di un deodorante stick, o l’ipotetica supposta di Jeeg Robot, perfino un applicatore per assorbenti interni (strumento misterioso e interessante già incontrato a suo tempo nei miei anni di prolungate convivenze con graziose fanciulle. E direi di chiuderla qui con i paragoni, prima che il mio umorismo da quattro soldi sconfini nel mondo dei sex toys). Un piccolo prodigio, disponibile in tre colori ed acquistabile all’accessibilissima cifra di circa 35 euro, che promette di far riprodurre musica a qualsiasi altro oggetto, di diversa natura, abbiate già in casa, dal frigorifero al microonde, perché no, anche allo stesso scaldabagno, passando per bottiglie, tubi, scatole di diversa forma e dimensione (ma sono sicuro di poter contare sulla vostra fantasia nello sperimentare anche altro). Sfruttando un semplicissimo principio di acustica, quello della capacità di un corpo cavo di ritrasmettere suoni tramite vibrazioni se collegato con un micro-amplificatore (in questo caso la testina del nostro gadget, da svitare e appiccicare tramite una membrana adesiva, dove volete). Chiaro, no? Bah, vi dirò. Non è che c’è qualche volontario che voglia sperimentarlo di persona, così poi me lo rispiega, punto per punto, per benino? Saprò esservi riconoscente, giuro: magari regalandovi un buon libro.